Da Massimo Bottura ad Antonino Cannavacciuolo, da Carlo Cracco a Ernst Knam, da Heinz Beck a Davide Oldani: il libro “Chef Portraits” di Severino Salvemini offre 80 ritratti ad acquerello di chef italiani
Ci sono proprio tutti, da Massimo Bottura ad Antonino Cannavacciuolo, da Carlo Cracco a Ernst Knam, da Heinz Beck a Davide Oldani, passando per Annie Feolde e Gennaro Esposito: sono ben 80 i ritratti ad acquerello dei grandi chef italiani raccolti nel libro Chef Portraits di Severino Salvemini (ed. Skira, 188 pag, 35 euro), che rappresentano una parte della grandezza della ristorazione di casa nostra. A realizzare le immagini è Severino Salvemini, economista e professore emerito all’Università Bocconi nonché editorialisti del Corriere della Sera con la passione per gli acquerelli.
Il grande disegnatore americano Saul Steinberg diceva che “l’arte precede la tecnica come il profumo precede la torta”. Non c’è riflessione più appropriata per commentare il lavoro di cuochi e ristoratori che in Italia portano avanti la professione culinaria di qualità. Perché gli chef sono veri artigiani e artisti e vanno pertanto ritratti e celebrati con il linguaggio dell’arte, in qualche caso con gli acquerelli.
Ebbene, di acquerelli se ne trovano tanti (e belli) nel volume Chef Portraits di Severino Salvemini, con l’introduzione e i commenti di Paolo Marchi: in questo libro sono raffigurati moltissimi interpreti della gastronomia eccellente del nostro Paese, italiani e stranieri, donne e uomini, attivi sul territorio con un profondo legame con le tradizioni e i saperi alimentari locali.
A ognuno è abbinato il piatto iconico, quello che più di altri ha fatto la sua storia e la sua fortuna. Che li ha tramutati in una sorta di leggenda per gourmet e irriducibili della buona cucina. In libreria da ottobre 2022, Chef Portraits diventa così una sorta di caleidoscopica lente di ingrandimento sulle ricette d’autore che hanno modellato la nostra cultura dell’italico mangiare.