venerdì 19 Aprile 2024
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Ristoranti: il menù post-lockdown di Filippo Saporito? È…. dulcis in fundo!

Il pastry chef Gabriele Vannucci, alla corte della Leggenda dei Frati di Filippo Saporito, ha elaborato una serie di dessert ispirati ai quadri più celebri. Ecco una delle novità più interessanti del suo menu post-lockdown

C’è un omaggio a Frida Khalo (foto in alto) e uno ad Andy Warhol, un richiamo al “figlio dell’Uomo” di René Magritte (foto in basso) e uno che si ispira ai “tagli” spaziali di Lucio Fontana: il pastry chef Gabriele Vannucci, da qualche anno alla corte della Leggenda dei Frati di Filippo Saporito, ha elaborato una serie di dessert ispirati ai quadri più celebri dell’arte contemporanea.

Ecco una delle novità più interessanti del menu post-lockdown elaborato dal ristorante stellato all’interno – e all’esterno, con vista sullo skyline fiorentino – di Villa Bardini, a Costa San Giorgio. La mano felice di Gabriele Vannucci è riuscita a creare una serie di divertissement che chiudono in maniera encomiabile il percorso degustazione di Filippo Saporito, e la sua scelta è in fondo consolatoria per i gourmet locali rimasti orfani di un pasticcere come Domenico Di Clemente.

Eppure non ci sono soltanto i dolci, a rendere positiva il ritorno alla Leggenda dei Frati. Il ritorno alla normalità ha coinciso infatti con la riproposizione di alcuni dei piatti iconici di Filippo Saporito. La sua terrina di fegatini, ad esempio, che aveva portato poche settimane prima alla rassegna Capolavori a Tavola ed è in carta ininterrottamente dal 2004. Oppure il suo gambero rosso di Mazara con patate, nocciole e uova di salmone, in grado di sposare delicatezza e personalità.

Su tutti, però, da segnalare un antipasto forse talvolta ingiustamente sottovalutato, nell’economia di degustazioni ricche come la “Via di mezzo” (7 portate) o il “Gran menu dei Frati (9 portate). Si tratta del carpaccio di barbabietola: una composizione floreale – nella forma e nella sostanza, vista la presenza dei fiori eduli – impreziosita da capperi, maionese vegana, pera, senape e agrumi. Un buon viatico per un menu che, come detto, nel finale si fa ricordare.

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