Il 2020 volge finalmente al termine. Nel salutarlo senza troppi rimpianti, ecco la cronistoria di quello che ai più è apparso davvero un anno di melma, attraverso le notizie che vi abbiamo raccontato
Non ci mancherai, 2020. Beh, magari qualcuno è riuscito a far qualcosa di buono, ma in fondo anche un orologio rotto segna l’ora esatta, due volte al giorno. In generale, possiamo affermare senza tema di smentita che il 2020 è stato davvero un anno di melma. Vogliamo lasciarcelo alle spalle ripercorrendo, in una cronistoria a volo d’uccello, gli ultimi dodici mesi attraverso le notizie che su queste pagine digitali vi abbiamo raccontato.
Gennaio
Per noi del Forchettiere è stato il periodo degli Awards 2020 (che quest’anno saltano, per ovvi motivi, ma torneranno al prossimo giro di giostra), i premi della ristorazione fiorentina. Ma l’inizio dell’anno ha portato il racconto di iniziative imprenditoriali sia in Italia – Nené e FastSud – che all’estero, come il vino prodotto a Betlemme da arabi e israeliani. Ma ha portato anche curiosità come il cocktail da 200 euro o i distributori automatici più curiosi.
Febbraio
Il mese è trascorso inizialmente con le novità legate agli chef (Matteo Lorenzini a Londra, sempre alla corte di Ducasse) o ai ristoranti particolari come Calino, ma già nella seconda metà sono emerse le prime avvisaglie di ciò che ci aspettava, con l’annuncio del rinvio di Taste a giugno. Purtroppo, avremmo scoperto presto che non sarebbe andata così.
Marzo
La situazione è cambiata rapidamente, e il Covid è entrato nelle nostre vite con prepotenza: i ristoratori hanno prima dato vita a una campagna legata all’uso delle mascherine (che in quello specifico momento sembravano una misura eccessiva) e poi – quando è mutato il contesto – hanno riscoprono l’asporto e il delivery. Loro hanno chiesto la “zona rossa regionale”, noi abbiamo offerto una mappa dei locali e cocktail bar con consegne a domicilio, e raccontato storie di riconversione aziendale e consegne fuori dagli schemi.
Aprile
Il mese è iniziato, come da tradizione, con un pesce d’aprile cui hanno abboccato in tanti: il brevetto inglese che avrebbe reso il Negroni ufficialmente “british”. Poi però è tornata di stretta attualità il Coronavirus: i 7 punti del cahiers de doléances della ristorazione, o la riconsegna simbolica delle chiavi di 1500 ristoranti ai sindaci delle città. Abbiamo chiesto ai direttori delle guide gastronomiche cosa sarebbe successo, e pianto la scomparsa di Sirio Maccioni. Invece a Pasqua vi abbiamo raccontato il Casatiello attraverso le parole e i ricordi di chef e pizzaioli napoletani.
Maggio
E’ tempo di fase 2, dopo i mesi di lockdown: abbiamo messo in fila le prime ripartenze, dando voce alle iniziative di ristoratori e imprenditori coraggiosi, e abbiamo provato a smorzare la paura del virus mostrando cosa significa andare a pranzo dopo la riapertura. Ma non abbiamo risparmiato una vena polemica, affermando come i locali vuoti fossero anche un effetto collaterale dello spettro del plexiglass agitato nelle settimane precedenti.
Giugno
L’Italia ha ritrovato una parvenza di normalità, e noi siamo tornati a parlare di ristorazione con il doppio addio di Sparacino e Bardotti dai ristoranti stellati di San Gimignano, oppure con le novità su ristoranti e cocktail bar a Firenze. Ma le restrizioni c’erano ancora, e abbiamo chiesto agli chef cosa significasse per loro cucinare indossando la mascherina.
Luglio e agosto
Il nostro Paese ha allentato la presa: l’estate ha visto momenti come la polemica sul “gelato razzista” e Mel Gibson che va alla guerra contro una produttrice di Miel Gibson. Ma abbiamo dato anche dritte su spirits e ristoranti, più manifestazioni come A Tavola sulla Spiaggia. Le voci su una seconda ondata iniziano a farsi sentire dopo Ferragosto.
Settembre
Con un occhio ai DPCM annunciamo qualche novità – come il nuovo ristorante di Stefano Pinciaroli o esempi di buona movida come la triplice sinergia in San Pancrazio, e storie come quelle del giovane veneto cuoco di giorno e stripperai di notte o del Martini bar più piccolo del mondo. Con tristezza scriviamo della chiusura della Tenda Rossa, con speranza guardiamo alla Florence Cocktail week.
Ottobre
A ottobre l’Italia è tornata nel pieno della seconda ondata: con un po’ d’ironia scriviamo di come il sommelier di gel per mani sia il mestiere del momento, ma riprendiamo la vena polemica nell’affermare che le chiusure dei ristoranti alle 18 sono una decisione fantozziana. A riprova del momento difficile, Taste viene spostato ad aprile 2021 alla Fortezza.
Novembre
Chiusi in casa tra zone gialle, arancioni e rosse, proviamo a raccontare storie sparse di ordinaria resistenza: i 100 giovani che “spingono” la riscoperta della spesa al mercato centrale o il pizzaiolo Ciro Di Maio che ha scelto la pizza come via di fuga dalla camorra. Ma fine novembre è anche periodo di guide: arrivano i giudizi del Gambero Rosso e della Michelin, che portano a Firenze la seconda stella di Rocco De Santis.
Dicembre
Coi ristoranti chiusi e le speranze riposte nel vaccino, il 2020 si chiude con il racconto dei panettoni, tra le proposte gourmet e le competizioni nazionali, e le tante prove di solidarietà che da un capo all’altro ci fanno sperare – ed è anche l’augurio della nostra redazione, per voi che siete arrivati a leggere fin qui – in un 2021 di ripartenza.